Lo scrivente
Io sono uno che si diverte a scrivere, quindi uno scrivente.
Dal vocabolario Treccani: Scrivente = Chi scrive. Poi oggi montandomi un po' la testa potrei definirmi magari un Blogger per i miei racconti brevi che metto sul blog, ma adesso che ho pubblicato un libro tutto mio, qualcuno comincia pure a definirmi uno scrittore.
Dal vocabolario Treccani: Scrivente = Chi scrive. Poi oggi montandomi un po' la testa potrei definirmi magari un Blogger per i miei racconti brevi che metto sul blog, ma adesso che ho pubblicato un libro tutto mio, qualcuno comincia pure a definirmi uno scrittore.
La cosa non mi piace più di tanto
perché, dello scrittore, io ho un idea molto personale e non proprio positiva.
La illustro:
Lo scrittore
Lo
scrittore è una bestia strana, nasce con uno scopo ben preciso: sviluppare il
proprio pensiero per poi trasmetterlo agli altri, esprimendolo con una penna,
ma i pericoli sono tanti perché le strade che incontra sono piene di insidie!
Il
rischio principale è, che lo scrittore, quando si accorge che la cultura in lui
è cresciuta, diventa: prima Saputello,
poi Saccente e ancora, propaggine del Marchese del Grillo (Io sono io e tu non
sei un cazzo), Egocentrico e infine può credere di essere diventato lui, IL
CREATORE.
Lo
scrittore, spesso, fonda delle associazioni culturali, che fa funzionare pure bene,
anche se, le utilizza come un dittatore, non accetta consigli da nessuno e
avanza come uno schiacciasassi, incurante delle eventuali vittime che lascia sul suo
percorso; ciò per un paio di anni, poi il
suo egocentrismo gli fa ritenere di essere arrivato ad un livello superiore ed
allora sfascia quella associazione e ne
fonda un altra e poi un altra ancora, sempre e in modo quasi parossistico, non per scegliere menti o penne superiori ma solo persone che sappiano essere succubi e obbedienti nei suoi confronti! Questa crescita provoca in lui un aumento dell'Ego quasi infinito e con questa
sequenza:
Allievo scrittore,
Uno scrittore,
Lo scrittore,
Un maestro scrittore,
Il maestro scrittore,
Un maestro
IL MAESTRO!
La Morte dello
scrittore
Quando
stava per morire disse alla moglie al suo capezzale: Prepara i miei cibi
preferiti: Tumazzu, Giri, cicoria e un poco di vino di Zibibbo quello fatto dallo Zio Pino, perché fra tre giorni resusciterò; e si
addormentò avvolto dal sonno del giusto.
Cominciò
a salire le scale del paradiso, quando fu quasi in cima si fermò ad osservare:
c'erano tre grandi, bellissime poltrone regali.
A sinistra c'era seduto un uomo, giovane, alto, bello, con una corona fatta di spine
e delle ferite: alle mani, ai piedi e ad un costato, ma non sembrava soffrirne,
anzi sembrava contento e fiero di quelle ferite e di quella corona, come se
portasse delle medaglie.
Al centro c'era seduto un uomo, molto avanti negli anni , imponente nella figura, capelli bianchi e lunghi, una
barba bianca folta e altrettanto lunga, e coperto da una sfolgorante veste bianca;
il tutto sembrava brillare di luce propria.
A destra infine c'era una colomba
bianchissima che girava intorno sul sedile senza scenderne mai.
Lo
scrittore, dopo una lunga e attenta osservazione dello scenario, come faceva
abitudinariamente quando doveva o voleva scrivere qualcosa, fissò il vecchio e infine disse con voce autoritaria, di quelle che non ammettono repliche:
- Senti vecchio, caccia via
quella colomba che ti sta scacazzando tutta la poltrona a destra e ti ci vai a
sedere. Liberami quella di centro che è di diritto la mia!
Il vecchio lo osservò con un
sorriso un po'severo e sornione allo stesso tempo, e gli rispose:
- Sai che sono stato tentato di
farti tornare giù, come hai detto a tua moglie? Poi ripensandoci ho deciso di
tenerti qui e non farti tornare più sulla terra, devo evitare a tutti i costi che
tu vada a fare altri danni!
© Roberto Ardizzone
Arrogantello arrogantello!
RispondiEliminaDalle sponde del fiume del Vate
sei sceso in pompa magna
al tuo natio paese
Hai ottenuto
quel che più desideravi
Hai sproloquiato
a destra e manca
senza lesinare colpi
a niscuno
Hai vinto la tua
personale battaglia
Adesso che devi dare
corpo al tuo impegno
scarichi sugli altri
responsabilità che solo tu
devi rispettare
e per le quali, ti ergevi a paladino
mettendo avanti
qualità che altri
non possedevan, ma che tu
avevi per dono di natura.
Tu, eletto dal popolo sovrano
devi dimostrar d'averne competenza
ma soprattutto rispetto.
Qualità, quest'ultima
che non ti è propria
Sei troppo pieno di Te
e gli altri, son niscuno
son dei
nuddu miscati cu nienti!
Tu sei l'eletto
per interposta persona
Tu sei uno e trino
Tu hai il dono
dell'ubiquità e dell'onniscenza
a Te ci rivolgiam pregandoti
ed esortandoti.
Hai ottenuto quello a cui aspiravi...
lasciaci stare
Lasciaci continuare a sbagliare
Siam figli di questo male
figli della rassegnazione
e dell'indifferenza.
Non ci addossar colpe
di cui non siamo rei.
Dicci piuttosto
se abbiam fatto bene
o abbiam fatto male
a dare a Vossia fiducia.
E scendi dal piedistallo
la patria ha bisogno
di chi lavora per passione
non di chi si serve di essa
per professione!
F.to
Anonimo Dell'Università della Crusca anno domini 1017.
"ogni riferimento a personaggi o fatti è puramente intenzionale" Costa Gavras.
Interessantissimo!
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