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mercoledì 4 marzo 2020

Il Caro(gna)virus (Breve racconto in 560 parole)



Tutto ebbe inizio quando si decise di indire una conferenza mondiale sui cambiamenti climatici a Rocca delle Fonti, un delizioso paesino dell'entroterra siciliano. Le personalità scientifiche più famose al mondo, si diedero appuntamento per parlarne e proporre soluzioni più o meno drastiche, atte a risolvere i problemi climatici che, ogni giorno, si presentano sempre più gravi.
Si parlò dell'inquinamento provocato dai paesi più industrializzati, della pioggia che mancava da mesi in varie parti del mondo, rischiando ogni giorno di più una siccità a livello planetario, e poi ancora del disboscamento incontrollato in Amazzonia, riserva di ossigeno del mondo intero.

Purtroppo, per l'ennesima volta gli interessi economici ebbero il sopravvento sul resto e la conferenza finì, nell'ennesimo, misero fallimento. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un problema di ben altre proporzioni e gravità, era pronto dietro l'angolo e stava per esplodere.
Ad appena due settimane dalla conferenza infatti, in alcune parti del mondo, cominciò a manifestarsi una forma influenzale sconosciuta e letale, non esclusa, la ridente località siciliana in cui si era svolta la conferenza sul clima.
Si accertò pure che in ogni zona in cui si stava espandendo il germe, che nel frattempo era stato battezzato Caro(gna)virus, viveva almeno uno dei partecipanti a vario titolo alla conferenza di Rocca delle Fonti.
Tutti i paesi coinvolti vennero subito isolati, creando delle vere e proprie zone rosse nelle province dove si stava espandendo il virus.
L'estrema originalità del nuovo virus era che il primo organo ad essere attaccato era il cervello e la persona colpita, dapprima cominciava a comportarsi come se affetto da demenza senile, e subito dopo veniva colto da crisi depressive, che lo portavano velocemente a tentativi di suicidio, rendendo così il contagiato difficilmente controllabile.
Nel frattempo equipe di scienziati tentavano di isolare il virus nel tentativo di porre un argine a quella che oramai minacciava di diventare una vera e propria pandemia.
Le protezioni individuali in commercio si erano presto esaurite e le varie industrie produttrici , pur lavorando alacremente in massacranti turni di 24 ore al giorno, non riuscivano a sopperire alle enormi richieste. Lo stesso si verificava negli approvvigionamenti di generi alimentari, accaparramento spesso ingiustificato. Nessuno pensava più al cambiamento climatico, ai disboscamenti incontrollati, alle siccità, all'inquinamento da CO2 .
La paura del contagio aveva oramai preso il sopravvento. La Sicilia venne isolata e circondata da navi da guerra a cui era stato dato ordine di sparare su chiunque avesse provato a lasciare l'isola, il mediterraneo era diventata una bolgia; da Tunisia, Algeria, Marocco, Grecia, Egitto, non appena provavano ad uscire con barche, gommoni e affini venivano subito mitragliati e affondati dalle guardie costiere, lo stesso avveniva nelle varie zone rosse di tutto il mondo. Oramai erano i vari eserciti a controllare che nessuno ne uscisse.
Dopo due mesi del primo contagio, avvenne un fatto che servì a sollevare un po' gli animi. In molte parti del mondo, dove soffrivano maggiormente la siccità, insperatamente, cominciò a piovere abbondantemente, facendoli respirare di sollievo! Almeno questo!

Nessuno sapeva, che tre mesi prima e in gran segreto, si erano riuniti i Capi di Stato delle più grandi potenze del pianeta, per discutere il grave problema del sovraffollamento della popolazione mondiale.
Unica soluzione possibile: DIMEZZARLA! e avevano deciso! 

Chi avrebbe mai immaginato che ogni gocciolina di quella pioggia tanto desiderata e finalmente arrivata, contenesse un germe di Caro(gna)virus!