Era
un raccomandato di ferro, a soli 21 anni
era già Vescovo: viva l'amore predicava, ma le femmine dopo che
copulano, devono farsi sempre il segno della croce!
I
politici romani, che erano pagani, non ne potevano più, questo Vescovo era diventato
insopportabile, e più passavano gli anni e più difficile era reggerlo per i
governanti, l'imperatore Claudio II il Gotico, lo voleva fare scannare come un
agnello sacrificale e gli aveva detto: Ascolta, tu devi dire che è bello
copulare con tutti: maschi, femmine e gay,
ed io in cambio nella mia suprema benevolenza non ti faccio crocifiggere! Anzi parlo con “amici miei potenti”, faccio
dimettere il Papa e tu che sei Vescovo prendi il suo posto; ma Valentino no, non
si arrendeva, anzi continuava a predicare l'amore cristiano! Addirittura
pretendeva che nella sottoveste le femmine sposate dovevano portare la scritta
"Non lo faccio per piacer mio, ma per far piacere a Dio"
L'Imperatore
Claudio II, stanco, decise di farlo condannare a morte, ma tutte le femmine
romane lo proteggevano, e subito insorsero, successe un pandemonio, entrarono in sciopero e per
rottura di scatole, (messo alle strette), l'Imperatore dovette graziarlo!
Quando
Claudio II morì e salì al potere Aureliano, andava ancora peggio, non se ne
poteva più: gli innamorati fedeli, il
matrimonio, il cinguettio degli uccelli, i cuoricini disegnati sulle colonne
del Colosseo, non si poteva più trombare
in santa pace senza che lui intervenisse, criticasse e cominciasse a predicare che uno si doveva
sposare, doveva essere fedele, che dovesse avere una sola femmina, insomma una
vita noiosissima. Intanto i consiglieri di Aureliano dicevano all'Imperatore:
“lasciamolo stare, tanto ormai è vecchio, assomiglia a uno scheletro con la
barba, e quindi morirà presto”, ma Valentino non moriva più e Aureliano continuava,
a mangiarsi il fegato, a distruggersi lo stomaco, con questo vescovo protetto
dalle femmine che volevano il maschio fedele! Ad un certo punto, visto che Valentino non moriva e aveva festeggiato i
novantasette anni, Aureliano radunò i
suoi uomini più fidati, ed in gran segreto lo fece rapire, lo fece portare in un
posto segreto, e dopo un orrenda tortura, lo fece decapitare!
Versione Sicula
Era
un raccomandato di ferro, a soli 21 anni
era già Viscovo: viva l'amore pridicava, ma le fimmine dopo che
copulano, devono farsi sempre il segno della croce!
I
politici romani, ca erano pagani, unni
potevano cchiù, era una cosa 'nsopportabili questo Vescovo, e cchiù
passavano l'anni e peggio era, u 'mpiratore Claudio II il Gotico, lo voleva
scannari e gli aveva detto: Ascuta, tu devi dire che è bello copulare cu tutti:
mascoli, fimmine e finocchi, ed io in
cancio non ti fazzo crocifiggiri! Anzi
parlo con “amici mia”, fazzo dimettere il Papa e tu che si Viscovo prendi il
suo posto; ma Valentino no, nun s'arrinneva, anzi continuava a isare
pruvulazzu!
U
'mpiratore Claudio II, stanco, lo condannò a morte, ma tutte le fimmine romane
lo proteggevano, e subito successe il
virivirì, il tirribilio, entrarono in sciopero e per rottura di cabassisi, u
'mpiratore dovette graziarlo!
Quando
Claudio II fu morto e acchianò al potere Aureliano, andava ancora peggio, non
se ne poteva più: i 'nnamurati, il
matrimonio, il cinquettio degli acidduzzi, i cuoricini disegnati sulle colonne
del Colosseo, non si poteva futtiri
cchiù in santa pace che lui criticava, e accominciava che uno si doveva
sposare, dovia essere fedele, che uno dovia avere una fimmina sola, 'nzumma una
vita noiosa. 'Ntanto i consiglieri di Aureliano gli dicevano: “lascialo stare,
tanto ormai è vecchio, assimiglia a uno schelitro con la varba, epperciò morirà
presto”, ma quello non moriva più e Aureliano continuava, a mangiarsi il
ficato, a farisi i vuriedda a matapollo con questo vescovo protetto dalle
fimmine che volevano il mascolo fedele! A un certo punto, visto che Valentino non moriva e aveva festeggiato i
novantasette anni, Aureliano pigliò
arcuni dei suoi uomini più fidati, e senza diri ne ai ne bai, lo fece rapire di
prescia, lo fice portare in un posto segreto, e a taci maci lo torturarono; lui
era una cacocciola spinusa, ma questo non potti salvarlo dal taglio della
testa!
© Roberto Ardizzone
© Roberto Ardizzone
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