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martedì 4 luglio 2017

La vera storia di San Valentino

Versione Italiana

Era un raccomandato di ferro, a soli 21 anni  era già Vescovo: viva l'amore predicava, ma le femmine dopo che copulano, devono farsi sempre il segno della croce!
I politici romani, che erano pagani, non ne potevano più, questo Vescovo era diventato insopportabile, e più passavano gli anni e più difficile era reggerlo per i governanti, l'imperatore Claudio II il Gotico, lo voleva fare scannare come un agnello sacrificale e gli aveva detto: Ascolta, tu devi dire che è bello copulare con tutti: maschi, femmine e gay,   ed io in cambio nella mia suprema benevolenza non ti faccio crocifiggere!  Anzi parlo con “amici miei potenti”, faccio dimettere il Papa e tu che sei Vescovo prendi il suo posto; ma Valentino no, non si arrendeva, anzi continuava a predicare l'amore cristiano! Addirittura pretendeva che nella sottoveste le femmine sposate dovevano portare la scritta "Non lo faccio per piacer mio, ma per far piacere a Dio"
L'Imperatore Claudio II, stanco, decise di farlo condannare a morte, ma tutte le femmine romane lo proteggevano, e subito insorsero, successe  un pandemonio, entrarono in sciopero e per rottura di scatole, (messo alle strette), l'Imperatore dovette graziarlo!

Quando Claudio II morì e salì al potere Aureliano, andava ancora peggio, non se ne poteva più:  gli innamorati fedeli, il matrimonio, il cinguettio degli uccelli, i cuoricini disegnati sulle colonne del Colosseo,  non si poteva più trombare in santa pace senza che lui intervenisse, criticasse  e cominciasse a predicare che uno si doveva sposare, doveva essere fedele, che dovesse avere una sola femmina, insomma una vita noiosissima. Intanto i consiglieri di Aureliano dicevano all'Imperatore: “lasciamolo stare, tanto ormai è vecchio, assomiglia a uno scheletro con la barba, e quindi morirà presto”, ma Valentino non moriva più e Aureliano continuava, a mangiarsi il fegato, a distruggersi lo stomaco, con questo vescovo protetto dalle femmine che volevano il maschio fedele! Ad un certo punto, visto che  Valentino non moriva e aveva festeggiato i novantasette anni,  Aureliano radunò i suoi uomini più fidati, ed in gran segreto lo fece rapire, lo fece portare in un posto segreto, e dopo un orrenda tortura, lo fece decapitare!

Versione Sicula

Era un raccomandato di ferro, a soli 21 anni  era già Viscovo: viva l'amore pridicava, ma le fimmine dopo che copulano, devono farsi sempre il segno della croce!
I politici romani, ca erano pagani, unni  potevano cchiù, era una cosa 'nsopportabili questo Vescovo, e cchiù passavano l'anni e peggio era, u 'mpiratore Claudio II il Gotico, lo voleva scannari e gli aveva detto: Ascuta, tu devi dire che è bello copulare cu tutti: mascoli, fimmine e finocchi,   ed io in cancio non ti fazzo crocifiggiri!  Anzi parlo con “amici mia”, fazzo dimettere il Papa e tu che si Viscovo prendi il suo posto; ma Valentino no, nun s'arrinneva, anzi continuava a isare pruvulazzu!
U 'mpiratore Claudio II, stanco, lo condannò a morte, ma tutte le fimmine romane lo proteggevano, e subito successe  il virivirì, il tirribilio, entrarono in sciopero e per rottura di cabassisi, u 'mpiratore dovette graziarlo!
Quando Claudio II fu morto e acchianò al potere Aureliano, andava ancora peggio, non se ne poteva più:  i 'nnamurati, il matrimonio, il cinquettio degli acidduzzi, i cuoricini disegnati sulle colonne del Colosseo,  non si poteva futtiri cchiù in santa pace che lui criticava, e accominciava che uno si doveva sposare, dovia essere fedele, che uno dovia avere una fimmina sola, 'nzumma una vita noiosa. 'Ntanto i consiglieri di Aureliano gli dicevano: “lascialo stare, tanto ormai è vecchio, assimiglia a uno schelitro con la varba, epperciò morirà presto”, ma quello non moriva più e Aureliano continuava, a mangiarsi il ficato, a farisi i vuriedda a matapollo con questo vescovo protetto dalle fimmine che volevano il mascolo fedele! A un certo punto, visto che  Valentino non moriva e aveva festeggiato i novantasette anni,  Aureliano pigliò arcuni dei suoi uomini più fidati, e senza diri ne ai ne bai, lo fece rapire di prescia, lo fice portare in un posto segreto, e a taci maci lo torturarono; lui era una cacocciola spinusa, ma questo non potti salvarlo dal taglio della testa!

© Roberto Ardizzone