Oggi Sposi. Così hanno scritto gli amici
nel cartello che mi hanno appeso in macchina. Che palle!
Non
capisco cosa ci sia di divertente in un matrimonio. Eh certo, poter dire la ragazza che ha sposato il mio
amico Giorgio è della Guinea Bissau, ha la pelle nerissima, e io c'ero! Come se
fosse un merito; come aver vinto una medaglia alle olimpiadi. Ipocriti!
Poi tutte le battute stupide,
come: "Che bella abbronzatura che hai!" oppure le domande: " che
lingua parlate nel tuo paese, come ti trovi in Italia, soffri il freddo? Sei
musulmana? Come devo dirvelo! La mia
famiglia vive in Italia da due generazioni, io la Guinea Bissau non l'ho mai
vista neanche in cartolina, io sono italiana! Palermitana sugnu!
Glielo
dicevo, lo pregavo: Giorgio stiamo insieme, conviviamo, a me del matrimonio non
me ne importa niente! Ma lui, dai, i miei ci tengono, poi sai, i diritti civili
non si sa mai, e tutte le altre menate. Va bene, mi arrendo per sfiancamento,
facciamolo questo matrimonio, però rito
civile punto!
Abbiamo
fatto una cena pantagruelica in un posto dove abbiamo speso una cifra
esagerata. Stiamo per finire...
Adesso
sono tutte schierate alle mie spalle, amiche e pseudo tali. Le ochette sono
tutte pronte ad agguantare il mio bouquet che sto per lanciare alla cieca verso
di loro. "Chi lo prende si sposa entro l'anno" qualcuno ha gridato.
Avete
scherzato sul colore della mia pelle e sulla mia etnia, avete fatto tutte le battutacce per dimostrare
per forza e a modo vostro di non essere razziste, adesso basta, ora tocca a me,
sto per assaporare la mia piccola vendetta, lancerò il bouquet gridando con
tutta la voce che ho in gola:
voglio proprio vedere, se vi lancerete per afferrare i fiori o fuggirete
via terrorizzate!
© Roberto Ardizzone
© Roberto Ardizzone