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mercoledì 3 maggio 2017

Marijuana

Anziano, benestante, Giovanni viveva da solo, unica compagnia un grosso pappagallo sudamericano.
Il pappagallo amava molto nutrirsi di semi di cannabis, Lui riusciva a procurarseli anche se con relativa difficoltà.
        Giovanni fu autore assieme a tanti altri compaesani, con il passeggio pomeridiano di tutti i giorni, a scavare un solco lungo tutto il marciapiedi del corso, parlando di politica, di sport, e di donne naturalmente. Qualche volta passeggiavamo pure insieme; mi piaceva chiacchierare con lui, sapeva tutto di tutti, era un po' la memoria storica del paese.
        Un giorno il pappagallo morì, Giovanni mise tutta la roba del pappagallo in un sacco, ficcò i semi di cannabis rimasti in una tasca della giacca, e uscì per buttare via tutto.
        Passarono giorni, settimane, era una giornata di sole di un inverno gelido quando, passeggiando per il corso, infilando una mano in una tasca della giacca, di quella giacca, si accorse che i semi di  marijuana erano rimasti li, come in attesa di qualcosa; con un gesto quasi meccanico ne prese un po' e li gettò sotto un alberello e poi un altro po' sotto un altro albero, e poi ancora, sino a svuotare la tasca.
        Così arrivò la primavera quando sotto alcuni alberelli del corso spuntarono delle piantine molto belle..... dicono che qualcuno,  le riconobbe quando già erano alte almeno una trentina di centimetri, e le fece sparire senza troppo rumore.

        Giovanni non è più tra noi, questo è uno dei tanti ricordi che mi ha lasciato!

© Roberto Ardizzone