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martedì 4 aprile 2017

Serenata

       Una bellissima donna, un uomo che suona il violino, come non pensare ad una serenata.
        Io suono la chitarra, e dicono pure che ho una bella voce, ma a sessanta anni suonati a chi volete che importi,  allora per arrotondare la mia           modesta pensione faccio le serenate.
Si,  le serenate, sono tornate di moda.
       Lo sposo mi paga una cifra, il giorno prima del matrimonio la sorpresa, io vado sotto il balcone della sposa e gli suono il suo pezzo preferito, la ragazza si affaccia incuriosita e tutti ad applaudire commossi. Si tutti, perché lo sposo si porta dietro amici e parenti.  
      Ieri sera sono andato a farne una, arrivo li, suono il pezzo, tutti ad aspettare che si apra il balcone... ma, niente!
       Avrà il sonno duro pensiamo, ok ripetiamo il pezzo ci metto un po' più di impegno, finisco, niente!  Questa qua, non si sarà ubriacata, magari impaurita del passo che sta per fare?
         Lo rifaccio, alzo i toni, svegliamo tutto il vicinato, ma il balcone non si apre,  lo sposo guarda il balcone chiuso, preoccupato mi dice: vado al citofono e suono.
       Nel frattempo arriva una ferrari, con una coppia di giovani,  non guardano nemmeno la nostra comitiva di almeno quaranta persone, lei scende dall'auto dopo avere sparato un bacio in bocca al ragazzo alla guida, è molto  bella, vestita bene, solo un po' scarmigliata ed è... la futura sposa.
Scoppia un pandemonio, spintoni, parolacce irripetibili, botte da orbi tra i parenti,  mi allontano qualche metro per proteggere la chitarra, ci penso un attimo su, torno indietro, vado dallo sposo e gli dico: Io il mio lavoro l'ho fatto, sono 50 euro!

© Roberto Ardizzone


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